Mi sono accorto di te in una giornata di pioggia. Eri seduta al tavolo meno illuminato della biblioteca, in fondo alla sala vicino ai libri di letteratura inglese. Seguivi con lo sguardo la pioggia infrangersi sui vetri. Indossavi un golfino color crema su una maglietta blu. I capelli raccolti in una morbida coda. Avevi una matita tra le mani e davanti a te un libro, fisso sulla stessa pagina da quando l'avevi aperto. Ho avuto l'impressione fossi immersa in un mondo tutto tuo. Dove i tuoi pensieri volano.
Eri seduta con le gambe incrociate. Il pantalone leggermente alzato lasciava intravedere delle calze a righe sulle tonalità del rosso. Il colore di cui si colorano le mie guance ogni volta che ti penso. I capelli raccolti in una morbida coda. Gli stessi che porti probabilmente ogni giorno in modo diverso, seguendo il tuo umore. I tuoi occhi così espressivi fissi sulla pioggia.
Seguivi con lo sguardo la pioggia infrangersi sui vetri. Una pioggia incessante che sembrava affascinarti tanto. Sembrava quasi accompagnare i tuoi pensieri. Una colonna sonora quasi perfetta al film che stavi vivendo davanti ai tuoi occhi aperti, eppure chiusi alla realtà. La stessa realtà di cui quel giorno facevamo parte entrambi, senza che tu nemmeno lo sapessi.
I tuoi occhi così espressivi fissi sulla pioggia. I miei occhi vispi fissi su di te. Da quel giorno non sei più tornata in quella biblioteca. E ogni giorno che passa sento crescere il desiderio di te. Penso. E in fondo soffro. Terribilmente. In silenzio.
Mi sono accorto di te in una giornata di pioggia. Anonima fino a quel momento.
(di getto#3)