Betta è alla finestra.
Incessante. Incalzante. Non riesce a smettere di guardare la pioggia.
La strada è vuota. O forse la pioggia è talmente fitta da nascondere tutto alla vista.
Betta pensa a lei. Non lo fa spesso come prima, ma ogni tanto Chiara torna a bussare alla porta della memoria. E Betta apre.
Il suono del telefono la sveglia dai suoi ricordi. Accende la luce e si dirige verso quella musica ripetitiva. "Chissà dove l'ho lasciato.."
Silenzio. "Beh, richiameranno.."
Improvvisamente sente freddo. Betta indossa una felpa, di quelle che la avvolgono in un caldo abbraccio. Spegne la luce e si dirige verso la finestra. Verso la pioggia. Verso il suo passato. Verso lei. Ed eccola. Potrebbe riconoscere quei capelli ricci e biondi tra mille bambole bionde. Potrebbe riconoscere quelle gambe lunghe e muscolose tra quelle di mille ballerine. Potrebbe riconoscere Chiara tra mille, semplicemente. Riapre gli occhi, come da un sogno lontano. E lei è lì. Vicina, oltre il vetro. Sotto la pioggia. Incessante. Incalzante. La sua presenza.
Betta stropiccia gli occhi. E lei è lì, ancora.
"Ehi.."
"Ehi.."
Incessante. Incalzante. Il silenzio tra loro.
"Davide mi ha lasciata.. di nuovo."
"Tutti vengono lasciati" vorrebbe dire Betta. Come Chiara aveva fatto due anni prima, lasciandola senza parole. Alzando quel muro che le aveva allontanate, che le aveva portate a cambiare. Le persone cambiano come le stagioni. E nulla può evitarlo. Nemmeno loro ci sono riuscite. Ma ora lei è lì, ancora.
"Mi spiace.." dice a Chiara. "Te l'avevo detto" dice tra sè.
Betta abbassa lo sguardo. Non riesce a sostenere lo sguardo triste di Chiara, quegli occhi azzurri che potrebbe riconoscere tra mille paia.
Non riesce a sostenere la massa di pensieri, il peso delle parole non dette, che le impediscono di essere felice, nonostante tutto.
"Mi sei mancata" Chiara lo sa.
"Non siamo più quelle di un tempo" Betta lo sa.
Incessante. Incalzante. La distanza tra loro.
Per ora.
(di getto#2)

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